La raccolta manuale svoltasi nei giorni scorsi tra i vigneti di La Farra, azienda vitivinicola nel cuore delle Colline di Conegliano e Valdobbiadene patrimonio mondiale Unesco, ha rivelato uve di assoluta qualità. A partire dalla vendemmia di varietà complementari, come il Pinot nero (per la produzione del Prosecco DOC Rosé) e lo Chardonnay, concluse alla fine di agosto, l’eccellente stato sanitario dei grappoli faceva ben presagire anche per la raccolta della Glera. E infatti le piogge, giunte tra la fine di agosto e gli inizi di settembre, hanno permesso alle uve di raggiungere la perfetta maturazione e una gradazione zuccherina eccellente con una buona acidità considerata l’estate calda.
“Nonostante il 2022 sia stato un anno duramente colpito dalla scarsità di piogge, specialmente nei mesi di luglio e agosto, l’ottima qualità riscontrata tra i vigneti nei giorni antecedenti alla vendemmia ha evidenziato l’importanza di alcuni fattori” – ha affermato Innocente Nardi, proprietario dell’azienda insieme ai fratelli Adamaria e Guido – “Da un lato la grande vocazione del territorio delle nostre Colline alla coltivazione della vite: in particolare la capacità del terreno, conglomerato di origine morenica, di trattenere l’acqua e rilasciarla più lentamente in base alle necessità. Dall’altro l’impegno dei nostri collaboratori nella gestione delle diverse fasi agronomiche, quali la potatura verde e la cimatura, le lavorazioni interfilari per consentire all’acqua di trovare un terreno più morbido, lo sfalcio dell’erba meno frequente per impedire un’evaporazione troppo rapida dell’umidità. Una cura al dettaglio che è proseguita in vendemmia con la raccolta manuale dei grappoli che ne ha conservato la piena integrità. L’eccellenza si raggiunge con tanto sacrificio”.
La vendemmia si è svolta nell’area centrale della zona di Conegliano Valdobbiadene, nei comuni di Farra di Soligo (dove è collocata la maggior parte dei vigneti dell’azienda e dalla quale provengono le selezioni per la produzione delValdobbiadene DOCG), Pieve di Soligo, Follina e San Pietro di Feletto. Un anno dalla produzione non particolarmente elevata, ma che promette prodotti dall’eccellente livello qualitativo, piacevolmente aromatici e sapidi.
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