Cucina creativa e bere bene

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Siamo nel centro storico di Rivoli, a un passo da Torino, in una piazzetta di ciottolato che sembra uscita da altri tempi, e che è capace di far dimenticare per un attimo di essere alle porte della più frenetica città. Qui si viene accolti nell’enoteca con bistrot Dosaggio Zero, rinnovata di recente nella proposta di cucina e di pairing grazie all’energico contributo di due giovani ragazzi appassionati di enogastronomia e amanti del loro lavoro.

In sala Christian Graziano, classe 1988 e uno sguardo attento e curioso verso il bere non convenzionale. A lui viene affidata una carta vini trasversale, composta da circa oltre 250 etichette italiane e internazionali, per la stragrande maggioranza vini naturali e di impostazione biologica.

Christian si occupa anche della costruzione di proposte di mixology creative, che vanno dai grandi classici – spesso con un twist di personalità in più – a signatureinteressanti e pensati per abbinarsi al meglio con la proposta gastronomica, per completare l’esperienza di degustazione in un percorso di pairing reale, in cui quello che si ha nel bicchiere riesce a completare quello che c’è nel piatto, e viceversa.

In cucina invece c’è lo chef Damiano Palombo, originario di Frosinone, classe 1992 e tanta voglia di emergere con la sua firma nei piatti che crea.

È nata così una proposta decisa, dai sapori pieni e dalle complessità non scontate, con il pregio di essere comunque in grado di non creare sovrastrutture, con risultati sempre godibili e comprensibili, indipendentemente dai livelli di lettura.

Chi va da Dosaggio Zero per stare bene, troverà infatti nel piatto proposte chiare, nette, dal gusto appagante. Chi invece ha un background gastronomico e ama cogliere i rimandi noterà invece uno spiccato amore del giovane chef di Dosaggio Zero per l’Oriente e soprattutto per l’alta cucina spagnola e la new wave gastronomica iberica iniziata trent’anni fa da Ferran Adrià. Nascono così proposte come l’astice con vaniglia e peperoncino fermentato, o il calamaro con salsa iberica e satay, o ancora il piccione con salsa spicy XO.

La passione per la Spagna si riflette anche nella tipologia di servizio, che a Dosaggio Zero ha anche l’aspetto delle tapas: bocconi gastronomici sapidi e appaganti, pensati per accompagnare un calice o un drink, che vanno anche a costruire i percorsi degustazione dettati dall’estro dello chef (da cinque a nove assaggi, da 45 a 90 euro).

Grandi materie prime, selezionate con attenzione e lavorate con cura, tanto mare (ostriche, alici, acciughe, polpo e capesante Hokkaido) ma anche solida terra (carne salada, costine di Rubia Gallega, agnello irlandese) per una proposta menu alla carta trasversale, costruita in modo da potersi abbinare perfettamente a qualsiasi richiesta enologica, magari uscendo dalla propria comfort zone e provando a deviare dai soliti percorsi e abbinamenti.

Perché Dosaggio Zero vuole essere soprattutto un luogo divertente nel piatto, nel bicchiere e nella cucina. Un luogo dove sperimentare, se si ha voglia di farlo, o godersi un calice in compagnia assaggiando qualcosa di nuovo e diverso. Un luogo contemporaneo, piacevole, non banale.

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